Una generazione sull’orlo della più grave emergenza

Di seguito un piccolo estratto del capitolo 4 “Instabilità: forte aumento dei problemi di salute mentale” di Jean Marie Twenge Iperconnessi (titolo originale: iGen. Why Today’s Super-Connected Kids Are Growing Up Less Rebellious, More tolerante, Less Happy – and Completely Unprepared for Adulthood – and What That Means for the Rest of Us) del 2017, in cui si mettevano in evidenza alcuni caratteri problematici delle generazioni più giovani. Se qualche anno fa il quadro che emergeva dalla ricerca della Twenge era quella di “una generazione sull’orlo della più grave emergenza di salute psicologica giovanile” oggi con la pandemia e i vari lockdown in corso, le conseguenze psicologiche e sociali che i più giovani subiranno sono difficilmente immaginabili.

Copertina del libro Iperconnessi di Jean M. Twenge

Ilaf Esuf, studentessa a Berkeley, Università della California, era a casa durante un periodo di vacanza quando è successo. Era stata a far compere con sua madre e rientrando si è sentita sopraffatta dalla tristezza e ha cominciato a piangere. “Ho parcheggiato nel vialetto, ho inzuppato di lacrime le maniche con cui cercavo di asciugarmi gli occhi di nascosto, – ha scritto sul “Daily Californian”. – Mia madre era sbalordita. Mi ha stretto il braccio, mi ha chiesto perché piangevo, ma non ho saputo risponderle. Quella tristezza inesplicabile, imprevedibile non voleva andarsene, come mia madre che è rimasta ferma accanto alla porta, preoccupata, disperata, ad aspettare che le cose riprendessero un senso”. Ilaf non sa sempre con precisione perché si sente depressa, e fatica a spiegarlo ai genitori. “Non so cosa c’è che non va e non perché mi sento così, ma giuro che sto bene, che passerà. E’ quello che mi dico quando cammino per la strada e sento le lacrime che mi scorrono sul viso”.

Gli iGen in rete sembrano così felici, con le loro smorfie buffe su Snapchat e i sorrisi nelle foto di Instagram. Ma se si scava un po’, si scopre una realtà molto meno confortante. Questa generazione è sull’orlo della più grave emergenza di salute psicologica giovanile da decenni. In superficie, però, va tutto liscio come l’olio.


Si v. ad es. gli ultimi articoli: – Nel tredicesimo mese dell’anno. La questione giovanile dentro la crisi, su Avvenire.it, 15.01.2021
L’allarme del Bambin Gesù: “I giovanissimi si tagliano e tentano il suicidio: mai così tanti”, su Huffington Post, 19.01.2021
La generazione perduta del Covid: buchi di apprendimento del 30-50%, su Il Sole24Ore, 11.01.2021