L’€uropa è stata un pieno successo

Parte finale del bellissimo articolo 60 ANNI DAL TRATTATO DI ROMA: L’€UROPA E’ STATA UN PIENO SUCCESSO del 24 marzo 2017 di Luciano Barra Caracciolo

(…) 8. D’altra parte, se cade la premessa solidaristica, cade tutto il resto del discorso sulle prospettive di riavvio del processo in forme solidali (ma come? Volute e esplicitate da chi?) che, nella realtà giuridico-istituzionale dell’eurozona non si sono mai presentate e neppure sono mai state contemplate. Non è la “nazionalizzazione” il problema che porta alla crisi dei rapporti tra paesi aderenti alla moneta unica e, in realtà, a maggior ragione, con quelli che non vi aderiscono. E’ proprio l’ordinario agire applicativo dei trattati.

La verità che trapela prepotente da tutto questo quadro pare oggettivamente essere un’altra.
La Germania, abbiamo visto potenza vincitrice della competizione commercial-industriale cui ha portato l’assetto esplicitamente antisolidaristico dei trattati, non si considera “in crisi”
E, con essa, al netto del problema cultural-sociologico dell’immigrazione, neppure l’Olandacome conferma il senso ultimo delle contestate dichiarazioni di Djisselbloem, appunto endorsed da Schauble senza alcuna riserva.
E dunque, i vincitori, all’interno del processo europeista che, data l’importanza decisiva dei rapporti di forza che i trattati internazionali tendono inevitabilmente ad amplificaretenderanno ad affermare ulteriori evoluzioni in senso ancora più stringente verso l’affermazione del “loro” modello di “integrazione”
La stessa “europa a due velocità” non è altro che un modo di affermare che i paesi “irrevocabilmente” (come lo stesso Draghi ha tenuto a ri-precisare) dentro l’eurozona sono il vero e unico bersaglio pratico delle prospettive di accelerazione del modello attuale. Senza alcun compromesso possibile. 

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