Sulla scia delle ultime elezioni francesi mi è tornato in mente un thriller di fantapolitica che avevo letto qualche anno fa: Interface (1994) di Stephen Bury (pseudonimo di Neal Stephenson, autore di Snow Crash, e J. Frederick George).
#stefanobosso ph. 2015
Che cosa succederebbe se a uno dei prossimi candidati alla presidenza degli Stati Uniti venisse impiantato direttamente nel cervello un biochip molto speciale?
Se improvvisamente sapesse rispondere a tutte le domande dei media con un tempismo perfetto?
Se potesse letteralmente entrare nella testa dei suoi potenziali elettori?
Se avesse costante accesso a sondaggi aggiornati al minuto?
Interface è un romanzo davvero molto avvincente, divertente ed attuale.
E’ la storia del governatore dell’Illinois, William Aron Cozzano candidato alla presidenza degli Stati Uniti ed uscito illeso da un gravissimo incidente stradale a seguito del quale però si ritrova con un biochip impiantato nel cervello. Tale chip lo connette ad un a un sofisticato sistema computerizzato che gli permette di interfacciarsi direttamente con le tendenze e le opinioni dell’elettorato. Potrà “sentire” lo stato d’animo degli elettori e dire loro quello che più vogliono sentire dire. Il sogno di ogni politico.