Manifesto GIG abbozzato

Intro

Nel mondo, la giustizia intergenerazionale trova scarsa applicazione perché le poche norme volte a tutelare e a garantire le generazioni future – sia nel diritto internazionale, sia nei vari diritti nazionali –  hanno per lo più carattere di principio o di indirizzo, senza però prevedere procedure o strumenti per far valere i diritti in sede giudiziale. Nella stessa Costituzione italiana, sebbene per alcuni versi si possa ritenere tacita (artt. 2, 4 e 9 Cost.), manca qualsiasi riferimento esplicito alla tutela dei diritti e degli interessi delle successive generazioni.

Purtroppo, viviamo in un epoca in cui sembra difficile tutelare tutti i componenti delle generazioni presenti, un’epoca dove i primi articoli della Costituzione non si riescono ad applicare e dove le disuglianze sociali ed economiche stanno aumentando.

Tutelare per legge le generazioni future potrebbe forse essere il primo passo per tutelare maggiormente le generazioni presenti.

Raffaele Bifulco sottolinea che “esiste un obbligo, in capo alla generazione presente, di continuare la catena intergenerazionale, di evitare quindi l’estinzione della specie umana. L’esistenza di tale obbligo è infatti presupposta nello scopo stesso del diritto che, in quanto regolatore sociale, si occupa della sopravvivenza dell’uomo” (2008).

Cornice base

Il principio di responsabilità e l’imperativo “che vi sia un’umanità” di Hans Jonas (v. Il principio responsabilità, 1979) sintetizzabile in: “Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la permanenza di un’autentica vita umana sulla Terra”. 

I tre principi alla base dell’equità intergenerazionale di Edith Brown Weiss:

  1. La conservazione delle opzioni (conservation of options): a ciascuna generazione dovrebbe essere richiesto di conservare e mantenere la diversità delle risorse naturali e culturali in modo tale da non ridurre le opzioni possibili per le future generazioni di risolvere i loro problemi e di soddisfare i loro stessi valori. Le generazioni future hanno diritto alla diversità pari a quella goduta dalla precedente generazioni;
  2. La conservazione della qualità (conservation of quality): a ciascuna generazione dovrebbe essere richiesto di mantenere la qualità del pianeta in modo tale che questo non venga trasmesso in condizioni peggiori di quelle in cui è stato ricevuto;
  3. La conservazione dell’accesso (conservation of access): ciascuna generazione dovrebbe fornire ai suoi membri uguali diritti di avvesso all’eredità delle generazioni passate e dovrebbe conservare questo accesso per generazioni future.

La Costituzione Italiana:

1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al 
progresso materiale o spirituale della società.

9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

11 L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Auspici per un futuro prossimo:

  1. Maggiore consapevolezza e attenzione degli organi politici e di informazione sulle questioni intergenerazionali;
  2. L’ampliamento della soglia minima di età dell’elettorato attivo, includendo i cittadini di anni 16;
  3. L’inserimento esplicito della tutela dei diritti delle generazioni presenti e future nella Costituzione e nei vari statuti regionali;
  4. L’istituzione di una Commissione con potere di veto e di indirizzo per materie legislative riguardanti le differenti generazioni, incluse quelle future (v. ad es. il tentativo fatto dal Parlamento Israeliano con la Commission for Future Generations)
  5. L’adozione di politiche intergenerazionali a livello ambientale, economico e sociale da parte delle istituzioni nazionali e locali (in linea con i Sustainable Development Goals – Agenda 2030);
  6. L’applicazione di quante più convenzioni, dichiarazioni e carte varie a tutela del futuro dell’uomo e del pianeta;
  7. La creazione di una speciale Corte di Giustizia a tutela delle generazioni giovani e future. 

Ulteriori spunti da:

World Future Council – Future Justice

Intergenerational Foundation – A Manifesto for Younger and Future Generations

AGE Platform EuropeManifesto for an Age-Friendly European Union by 2020



Biblio:

Gocce di splendore

Di seguito, estratto dal libro Fabrizio De André Una goccia di splendore, Rizzoli, 2007.

Risultati immagini per gocce di splendore de andrè

Cioran, uomo di grande lucidità, diceva che la vita, più che una corsa verso la morte è una disperata fuga dalla nascita. Quando veniamo al mondo affrontiamo una sofferenza e un disagio che ci portiamo avanti tutta la vita, quelli di un passaggio traumatico da una situazione conosciuta all’ignoto. Questo è il primo grande disagio. Il secondo, non meno traumatico, è quando ci rendiamo conto che dovremo morire. Per me questa spaventosa consapevolezza è arrivata verso i quattro anni. L’uomo diventa “grande”, diventa spirituale o altro, quando riesce a superare questi disagi senza ignorarli. Ora, se a essi si aggiunge anche l’esercizio della solitudine, ecco che allora forse, a differenza di altri che vivono protetti dal branco, alla fine della tua vita riesci a “consegnare alla morte una goccia di splendore“, come recita quel grande poeta colombiano che è Alvaro Mutis. Se ti opponi, se ti rifiuti di attraversare e superare questi disagi, per sopravvivere ti organizzi affinché siano altri a occuparsene e deleghi. Questa rinuncia ti toglie dignità, ti toglie la vita. Credo che l’uomo, per salvarsi, debba sperimentare l’angoscia della solitudine e dell’emarginazione. La solitudine, come scelta o come costrizione, è un aiuto: ti obbliga a crescere. Questa è la salvezza.


(…) per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità (…)
“Smisurata preghiera”, Fabrizio De André

Intro GIG

In primo piano

“La generazione, compromesso dinamico tra massa e individuo, è il concetto più importante della storia e, per così dire, la cerniera su cui la storia stessa effettua i suoi movimenti.” (da “Il tema del nostro tempo” di J. Ortega Y Gasset, 1923)

Sono Paolo Scozzi. Sono nato nel gennaio del 1980. Nelle stesse ore in cui nascevo, senza saperlo, nasceva la prima generazione italiana che avrebbe avuto condizioni di vita peggiori di quelle dei propri genitori. Si è passati dagli anni “Trenta gloriosi” (1959-1979) agli anni Trenta (e passa) pietosi (1980-oggi)*.
I problemi maggiori delle generazioni più giovani sono causati da anni di crisi economica e di mancanza di lavoro, con ripercussioni negative anche nella vita affettiva e nella possibilità di costruire nuclei autonomi familiari.
Ho aperto questo blog per condividere diversi “stimoli” e interessi raccolti negli anni, creando un contenitore virtuale che abbia come tema principale i giovani, i rapporti tra le generazioni e la mancanza di giustizia intergenerazionale.

Ho deciso di chiamare questo blog GIG – Giustizia InterGenerazionale perché voglio che il nome sia il messaggio principale da trasmettere.
Il resto sono storie, letture, informazioni e dati di vario genere, con la speranza che gli interessi e i diritti delle generazioni più giovani (e di quelle future) siano posti come priorità nell’agenda politica del nostro paese.

Per cominciare, consiglio di leggere che cosa intendo per giustizia intergenerazionale, le fonti e gli spunti base di questo blog e il Manifesto GIG abbozzato

* cit. da La Scomparsa della sinistra in Europa, di A. Barba e M. Pivetti, 2016